lunedì 31 maggio 2010

PFM – A.D. 2010 – La Buona Novella (Opera Apocrifa)

Era il 1970 quando nei negozi usciva La Buona Novella, primo concept album ed assoluto capolavoro di Fabrizio De André ispirato ai Vangeli Apocrifi. Quarant’anni dopo i PFM, che collaborarono con il cantautore genovese nella stesura delle musiche dello stesso album (a quel tempo erano conosciuti come I Quelli), ripresentano, grazie a nuovi arrangiamenti ed il contributo di musica inedita scritta appositamente, un album storico della musica italiana.

A.D. 2010 – La Buona Novella – Opera Apocrifa, uscito il 23 aprile su CD e doppio LP, oltre ad essere l’ennesimo omaggio a Fabrizio De André, mostra i PFM in piena forma, con quell’energia e quella musicalità progressive/rock che si erano già sposati perfettamente con la poesia di De André nel 1979, quando, dalla loro collaborazione nacquero due album (In concerto Vol.1 e Vol.2) diventati un simbolo di suggestiva musicalità e rigore artistico.

Nel’album non ci sono solo canzoni rilette, ma la fantasia artistica e la bravura di Di Cioccio e compagni rendono l’opera un nuovo concept album in cui i versi di Faber sono fedeli al concetto originale, mentre la musica si trasfigura in una narrazione armonica che conclude il percorso iniziato nel 1979.

La vera rivoluzione musicale di quest’album, per l’occasione ampliato di 30 minuti, sta nella singolarità di ogni brano che ha in sé un mondo di nuovi suoni, ballate, assoli corali e voli solistici che rendono il dramma umano il tema centrale del disco; l’immagine di Maria, offerta in sposa nel tempio nel brano L’infanzia di Maria, è sottolineata da una vibrante danza della tentazione, che evidenzia la curiosità dei pretendenti e la forte emotività. I cinque quadri nella Via della Croce tratteggiano i profili di sofferenza dei protagonisti con suggestioni sonore, evidenziando il compiacimento della Morte, la ferocia dei Romani, la pavidità degli Apostoli, il dolore palpabile delle madri dei tre crocefissi e il riscatto dei ladroni. L’album continua con esecuzioni tese a liberare musica e suoni, fino al grande finale del Laudate Hominem, con l’inedito Ode all’uomo inno solenne e terrigno dove la figura di Gesù diventa un compagno di strada dell’uomo, un fratello da imitare.

Le parole (immutate dall’originale) sono scandite con forza ritmica, quasi da voler sovrastare l’eco della musica, per renderle vere protagoniste dell’album in questo connubio fra rock e poesia che ha pochi simili.

Per concludere, sono già comparsi sui primi blog anti-blasfemi critiche al rifacimento dell’album per il tema trattato, per la troppa terrenità di Gesù, per l’assoluta non autenticità dei Vangeli Apocrifi. La scia di critiche che il disco si porta dietro dalla sua pubblicazione fu già chiarita dallo stesso De André in un intervista del settembre 1970: “Opera dissacratoria?Demistificante piuttosto. Ho cercato più di ogni altra cosa di umanizzare i personaggi, di mostrare come Maria sotto la croce è anzitutto una madre, con tutta l’ossessività che hanno le madri…E Gesù Cristo non è solo, nella scena culminante della passione, c’è il dolore umano con tutte le sue sfumature: le donne del popolo che si lasciano andare ai lamenti, le madri dei ladroni che si accaniscono contro Maria perché a loro non è concessa la consolazione di sapere che i loro figli risorgeranno”.

(Aerostella/EDEL), 2010, Progressive Rock

Tracce:

1. Universo e terra (Preludio)
2. L’infanzia di Maria (incluso La Tentazione)
3. Il ritorno di Giuseppe (incluso Il respiro del deserto)
4. Il sogno di Maria
5. Ave Maria (incluso Aria per Maria)
6. Maria nella bottega del falegname (incluso Rumori di bottega)
7. Via della Croce (incluso Scintille di pena)
8. Tre Madri (incluso Canto delle madri)
9. Il testamento di Tito
10. Laudate Hominem (incluso Ode all’uomo)

Nessun commento:

Posta un commento